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CONTROLLI ALCOLIMETRICI: QUAL È IL RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE?
2015-08-05

CONTROLLI ALCOLIMETRICI: QUAL È IL RUOLO DEL MEDICO COMPETENTE?

Alcool e lavoro, combinazione ad alto rischio. Un protocollo della SIMLII aiuta a prevenirlo

Nel 2001, la Legge n. 125 in materia di alcol e problemi alcol correlati, introduce all’articolo 15 il divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche o superalcoliche in relazione ad alcune attività che comportano un elevato rischio di infortuni sul lavoro.

In occasione della conferenza Stato – Regioni del 16 marzo 2006, le parti coinvolte hanno individuato un elenco di attività che comportano un elevato rischio infortunio e che per tanto sono totalmente incompatibili con uno stato di coscienza del lavoratore alterato, anche solo parzialmente.

Paradossalmente, però, gli Accordi non hanno prodotto precisi criteri e modalità di effettuazione dei controlli necessari per valutare lo stato di salute del lavoratore. Per tanto si sono diffusi sul territorio nazionale modalità di applicazione molto differenti.

Nel tentativo di ovviare queste diverse declinazioni e convergere a una sorta di unico protocollo operativo per il medico competente in grado di dissipare il quadro di incertezza generale in cui i professionisti si trovavano a lavorare, nel 2010 la Società Italiana di Medicina del Lavoro e Igiene Industriale (SIMLII) ha redatto un documento, ricavandolo dall’interpretazione logica e condivisa delle disposizioni di legge. L’obiettivo preposto era quello di individuare un protocollo operativo semplice, attuabile anche in situazioni di scarse risorse economiche, che evitasse ai medici competenti che si occupano di piccole realtà imprenditoriali di rimanere paralizzati a causa di cavilli giuridici o amministrativi.

Tale documento non si presenta come una serie di regole o buone prassi, ma piuttosto come un elenco di domande frequenti o dubbi diffusi al quale dà risposta, conformando un vademecum utile e di chiara interpretazione. Tra queste domande, alcune chiaramente risultano più complesse e spinose. Proviamo ad affrontarne quattro qui di seguito.

1. La Legge 125/2001 obbliga il MC a effettuare i controlli alcolimetrici? All’interno dell’art. 15 della Legge 125/2001 si legge che i controlli alcolimetrici “possono essere effettuati” dal medico competente nei luoghi di lavoro. La dicitura, che attribuisce al medico competente la potestà di effettuare i controlli, non impartisce un obbligo, ma non lascia nemmeno spazio alla totale discrezionalità. Il medico competente, infatti, è l’unico soggetto giuridicamente abilitato allo scopo. Anche ai sensi del D.Lgs. 81/2008, inoltre, il medico competente ha il ruolo di sollecitare il Datore di Lavoro e il RSPP ad attuare i controlli previsti dalla legge 125/2001 qualora l’azienda rientri nell’elenco redatto dalla Conferenza Stato – Regioni.

2. I controlli vanno effettuati a sorpresa? Se sì, come? La risposta è sì, poiché avvisare i lavoratori in anticipo farebbe venire meno lo scopo dei controlli. Il medico competente dovrà concordare solo e soltanto col Datore di Lavoro il giorno e l’ora in cui i controlli verranno effettuati. Sarebbe meglio che questi accordi venissero presi solo per vie brevi e senza comunicazioni scritte. Non è possibile indicare un metodo univoco per la realizzazione di tali controlli, poiché le attività lavorative incluse dalla Conferezna Stato – Regioni sono molte e variegate, e di conseguenza anche le loro variabili organizzative e gestionali.

3. I controlli vanno effettuati su tutti i lavoratori? Il controllo alcolimetrico deve essere effettuato indiscriminatamente su tutti i lavoratori le cui mansioni rientrano in quelle dell’elenco del 2006, in ogni azienda o unità produttiva. Ripetuti almeno una volta l’anno, i controlli non possono colpire solo i lavoratori che manifestano palesemente effetti dovuti all’assunzione di alcol. Verrebbe in questo modo meno il principio su cui si fonda la norma.

4. Nel DVR deve comparire un paragrafo relativo al rischio “alcol lavoro”? Al medico competente spetta il compito di redigere un paragrafo da inserire all’interno del DVR in cui esprime tutti gli effetti negativi dell’alcol e i rischi per la salute in generale, gli aspetti normativi della problematica alcol lavoro, l’attività di informazione da effettuare e i relativi cartelli da affiggere in azienda.

All’interno del documento del SIMLII vengono date risposte anche ad altri quesiti: il livello di alcolemia oltre il quale il lavoratore debba essere considerato positivo al test, quali obblighi ha il medico in caso di positività del test o come deve comportarsi un datore di lavoro che sospetta che un suo sottoposto faccia abuso di alcol. Nonostante il documento risalga al 2010, inoltre, al suo interno è possibile individuare alcuni prototipi di protocollo operativo ai quali i medici competenti possono appoggiarsi per svolgere i controlli.

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