Lavorare in ufficio potrebbe apparire, ad una prima impressione, un’attività priva di rischi o pericoli rilevanti per la sicurezza e la salute dei lavoratori. Ma pur non trattandosi di un lavoro che implichi l’utilizzo di macchinari particolari, l’esposizione ad alte temperature, o lo svolgimento di operazioni in quota, presenta alcune insidie e alcune malizie che, qualora non risolte in tempi adeguati, possono comportare danni permanenti alla salute dei lavoratori. Rischi per la vista e per gli occhi, problemi legati alla postura e all’affaticamento fisico o mentale o anche alle condizioni ergonomiche e di igiene ambientale.
Per questo motivo abbiamo deciso di costruire un tutorial suddiviso in “lezioni” per impartire alcuni consigli utili e buone prassi da tenere presenti nell’organizzazione della postazione lavorativa e nella realizzazione del layout dell’ambiente di lavoro.
Cominciamo con le prime linee guida. “Ergonomia del posto di lavoro e disposizione dell’ufficio”, relative alla scelta e alla corretta utilizzazione di: sedie da ufficio, scrivanie, strumenti informatici, organizzazione dei materiali e dei documenti, illuminazione della postazione da lavoro inerenti la postazione di un video-terminalista. Vediamoli meglio nel dettaglio.
1. La sedia da ufficio. Ergonomica, deve essere regolabile in tutti i suoi componenti, in maniera tale da potersi adattare alle caratteristiche fisiche proprie del lavoratore. L’altezza della sedia, regolabile, deve essere tale da consentire di appoggiare i piedi completamente a terra. Indicativamente, l’altezza è corretta quando le ginocchia realizzano idealmente un angolo di 90°. La seduta deve essere regolabile in profondità. È posizionata correttamente quando la distanza tra il bordo e le ginocchia è pari a un paio di cm e la schiena esercita una leggera pressione contro lo schienale. Lo schienale, anch’esso regolabile in altezza, deve assecondare i movimenti del lavoratore in modo che questi possa spostare il busto all’indietro senza compiere sforzi. Al contempo, però, la curvatura dello schienale – caratteristica delle sedie ergonomiche – deve esercitare una resistenza sufficiente a sostenere la zona lombare. Il supporto lombare deve essere regolabile al fine di consentire il corretto posizionamento della curvatura dello schienale all’altezza della zona lombare. I braccioli non sono obbligatori, ma quando presenti devono essere regolabili in altezza, in profondità e in larghezza. Si può considerare corretto il loro posizionamento quando è possibile appoggiarvi i gomiti senza sollevare le spalle.
2. La scrivania e il poggiapiedi. L’altezza della scrivania deve essere regolabile per potersi adattare alla statura del lavoratore, finanche a pensare soluzioni speciali per stature altrettanto speciali. Una buona scrivania da lavoro ha un’altezza regolabile tra i 65 e gli 85 cm, ma un’ottima idea è quella di utilizzare scrivanie in grado di raggiungere altezze di 125 cm. In questo modo il lavoratore può alternare il lavoro da seduto a una posizione eretta. Nel caso di lavoro da seduti, l’altezza consona della scrivania consente di appoggiare i gomiti sul piano senza alzare le spalle. Il piano di lavoro non deve essere realizzato con materiali freddi (metalli, vetro) né riflettenti. Meglio scegliere il legno e optare per colori chiari, ma non lucidi, in maniera tale da evitare fastidiosi abbagliamenti. La superficie di lavoro deve avere (come minimo) misure compresa tra gli 80 e i 160 cm, ovvero avere uno spazio sufficiente all’adeguata disposizione della strumentazione e dei materiali necessari. I bordi devono essere arrotondati, in maniera tale da evitare dolorose pressioni. Il poggiapiedi deve essere considerato una soluzione di emergenza da utilizzare solo quando i piedi non possono proprio poggiare a terra completamente.
3. Lo schermo, la tastiera e il mouse. Il monitor deve trovarsi di fronte al lavoratore e il bordo superiore dello schermo deve corrispondere alla linea dell’orizzonte degli occhi. La distanza tra lo sguardo e lo schermo deve essere almeno di 45 cm o meglio corrispondere alla lunghezza di un braccio. La distanza aumenta se lo schermo è di grandi dimensioni. Nel caso in cui risultasse difficoltoso leggere il testo, è buona prassi ingrandire l’applicazione che si sta visualizzando, mentre è sconsigliato avvicinare lo schermo. La tastiera deve essere anch’essa frontale, allineata allo schermo. Deve essere posizionata a una distanza di 10-15 cm dal bordo della superficie da lavoro, in modo da poter ospitare comodamente una parte dell’avambraccio, così da non sforzare inutilmente i polsi. Il mouse deve stare il più vicino possibile alla tastiera.
4. Le luci. L’illuminazione deve provenire dall’alto e sarebbe meglio fosse regolabile nell’intensità, in maniera tale da poter essere adattata alle esigenze e alle caratteristiche personali del lavoratore e in modo da non abbagliare lo schermo. Luci di colore bianco-neutro tra i 3300 e i 3500 Kelvin sono da preferire. È importante servirsi della luce naturale e, laddove possibile, allestire le postazioni di lavoro in prossimità di finestre che affacciano all’esterno. In questi casi, la scrivania non deve essere frontale rispetto alla finestra, bensì perpendicolare a questa in modo tale che la luce provenga lateralmente e non abbagli lo schermo.